La scena jazz italiana è in ottima salute, almeno stando al numero di concerti, festival e rassegne che si susseguono nel corso dell’anno, allo stesso modo stiamo assistendo ad una straordinaria vitalità nelle produzioni discografiche dove non mancano album di assoluto pregio. Trovare gli spazi utili per raccontare nel dettaglio ogni disco è praticamente impossibile, sicché è necessario operare – tra non poche difficoltà – una selezione, prediligendo quei dischi che spiccano tanto per la qualità intrinseca, quanto per originalità nel concept. Stare al passo con il susseguirsi delle uscite di etichette in prima linea come AlfaMusic è, dunque, cosa ardua, ma quando si ha la possibilità di raccontare i loro album non si può non sottolinearne il constante impegno nella valorizzazione dei talenti di casa nostra. In questo caso, ci occupiamo di tre dischi di altrettante talentuose cantanti ed autrici che, sebbene differenti sotto il profilo concettuale, hanno il pregio di presentare brani originali, accanto a riletture di brani d’eccezione, insomma qualcosa di ben lontano dal ricorrente stereotipo degli standard. “It’a a miracle your life” è l’opera prima di Letizia Lucchesi, cantante, compositrice e contrabbassista con alle spalle un articolato percorso formativo ed artistico che l’ha condotta a mettere in fila una lunga serie di collaborazioni. Composto da undici brani di cui otto autografi e tre riletture, il disco è stato inciso con una formazione a geometrie variabili che ruota intorno al trio magistralmente guidato da Pino Jodice (pianoforte) e completato da Luca Pirozzi (contrbbasso) e Pietro Iodice (batteria), per l’occasione impreziosito dalla partecipazione di Maurizio Gianmarco al sax, a cui sono aggiunti Jacopo Ferrazza al contrabbasso, Cinzia Tedesco alla voce e la Roma Jazz Ensemble Big Band, condotta da Marco Tiso. L’ascolto svela non solo le doti di eccellente interprete della Lucchesi, ma anche le sue brillanti qualità compositive che emergono di brano in brano, dando vita ad una narrazione unitaria che ruota intorno alla vita declinata in tutte le sue sfaccettature. A riguardo la Lucchesi, nelle note di copertina, scrive: “È la Vita, alla quale raramente riserviamo lo stupore e il rispetto che le dovremmo, il filo conduttore di questo album. Stupore, se solo ci ricordiamo di vivere in un Universo buio e silenzioso attraversato da onde che solo nella nostra mente attraverso neuroni e sinapsi divengono luce e suono. Rispetto, inteso come “timor panico“ generato dal nostro abisso di ignoranza di fronte al Tutto”.

Aperto dalla superba resa, con la complicità della Roma Jazz Ensemble Big Band, di “High wire” di Chick Corea, da quel gioiello che era “Forever” inciso con Stanley Clark e Lenny White, il disco ci regala subito una bella sequenza con la nostalgica “Blues for me”, l’appassionata “Angel” e la riflessiva title-track, per giungere alla sognante ballata “Moon” e alla swingante “Sound of life”. Se “Love Dance” di Ivan Lins spicca per i soli di Maurizio Gianmarco e Pino Jodice, la successiva “Dreamland” è una raffinata ballad che esalta l’eleganza della vocalità della Lucchesi. Completano il disco l’incursione nelle atmosfere brasiliane di “Meninas”, il gustoso duetto con Cinzia Tedesco in “See The Light” e la trascinante “Portrait of you” in cui ritroviamo la Roma Jazz Ensemble Big Band, una parata di stelle che chiude un disco pieno di fascino e grande musica.

Autore: Salvatore Esposito
Fonte: https://www.blogfoolk.com/2022/05/letizia-lucchesi-its-miracle-your.html